Perché ci sembra che a partire sia il nostro treno (mentre è quello sul binario accanto)

Kitaoka’s Rollers

Come trovare risposta a questa domanda? Guardando la luna, direi. La luna appare spesso muoversi fra le nuvole, ma sono le nuvole che si muovono, non la luna. La luna ci mette circa mezz’ora a spostarsi di una distanza pari al suo diametro, e per quanto la gamma di velocità a cui siamo sensibili sia incredibilmente estesa, 1000:1, tale spostamento è un po’ troppo lento perché lo si possa percepire. Beh, abbiamo l’impressione che a partire sia il nostro treno, anziché quello sul binario accanto, per la stessa ragione per cui abbiamo l’impressione che sia la luna a spostarsi, anziché le nuvole.
Questa illusione si chiama movimento indotto: un oggetto immobile sembra muoversi quando a muoversi è, in realtà, un oggetto vicino. Il resto del mondo non è visibile, per cui tutto ciò che sappiamo è che i due oggetti cambiano posizione l’uno rispetto all’altro. Nell’impossibilità di accertare quale dei due si stia davvero spostando, il sistema visivo ricorre all’applicazione automatica di una regola prefissata: dei due, l’oggetto fermo è quello più grande (o che circonda l’altro). Non è certo un caso che la regola sia questa, perché nel mondo le cose che si muovono tendono ad essere più piccole dell’ambiente che le circonda, e quest’ultimo è stabile e stazionario. Questa regola ci permette dunque di rappresentarci le cose in modo veridico; con qualche interessante eccezione. L’eccezione di maggiore importanza pratica è che l’oggetto del movimento indotto può essere il nostro stesso corpo – che è, in effetti, piccolo e circondato dal mondo. Se siamo fermi, ma l’ambiente visivo attorno a noi si muove per intero, avremo l’impressione di muoverci. Ecco perché, quando siamo seduti vicino al finestrino e il treno sul binario accanto comincia lentamente a spostarsi, ci sembra di essere noi a partire, mentre l’altro treno appare fermo.
Dirò di più: quando ci troviamo in un veicolo che si sposta a velocità uniforme, è solo grazie al movimento indotto che abbiamo la sensazione di muoverci. Dal punto di vista della stimolazione visiva, essere in un veicolo immobile circondato da una scena che si muove (come sul set di un film) ed essere in un veicolo in movimento circondato da una scena immobile (come nella vita reale) sono perfettamente indistinguibili. Le informazioni non visive provenienti dall’orecchio interno, che dovrebbero segnalarci che ci stiamo muovendo, vengono generate solo quando cambiamo direzione o velocità. Ne consegue che, all’interno di un’auto o di un treno che procedono a velocità uniforme, non abbiamo modo di sapere se è il mondo a muoversi o se siamo noi. Grazie al meccanismo del movimento indotto, assumiamo che l’ambiente in movimento che circonda il veicolo sia in realtà immobile, e attribuiamo il movimento a noi stessi, piccoli e dall’ambiente stesso circondati – non diversamente da come assumiamo che le nuvole siano ferme, e la luna, piccola e circondata dalle nuvole, si sposti rispetto ad esse.

DOVE NEL LIBRO: Come mai rimanere in equilibrio su un piede solo è tanto più difficile ad occhi chiusi (provare per credere)? E che c’entra questo con l’illusione del treno in partenza? Tutto nel capitolo 7, Come vediamo il movimento.

ILLUSTRAZIONE: “Rollers”, di Akiyoshi Kitaoka. L’immagine appare in movimento, ma naturalmente non c’è nulla che si muova davvero. Il movimento è un’illusione.

3 Risposte to “Perché ci sembra che a partire sia il nostro treno (mentre è quello sul binario accanto)”

  1. Ivo Silvestro Says:

    Sull’effetto del treno vicino che parte, c’è questo spezzone tratto dal film Top Secret (degli stessi autori di Una pallottola Spuntata e L’aereo più pazzo del mondo: non aspettatevi del cinema d’autore!)

  2. Paola Bressan Says:

    grazie Ivo, incantevole 🙂


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